DSA TRA IERI E OGGI
DSA tra ieri e oggi
DSA
Oggi i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) rappresentano un’importante fonte di disagio con cui bambini, famiglie, educatori, psicologi e pediatri si devono confrontare. Difficoltà nella lettura, nella scrittura e nel calcolo sono largamente diffuse e vengono spesso associate ad un importante risvolto negativo a livello emotivo, cognitivo e sociale (Cornoldi, 2007) .
I DSA sono una categoria abbastanza recente, questo non significa che una volta non esistevano ma probabilmente che non ci fossero informazioni sufficienti: le prime ricerche in quest’ambito infatti risalgono agli anni 50-60 del secolo scorso, in cui sono state formulate alcune definizioni cliniche relative ad un insieme di disturbi in cui gli apprendimenti scolastici risultavano penalizzati senza che l’intelligenza si evidenziasse compromessa. I DSA, non vanno ad influenzare il Quoziente Intellettivo (QI), il quale può risultare perfettamente in norma se non addirittura sopra, ma sono delle caratteristiche di funzionamento che possono causare disagio alla persona. A conferma da notare come personaggi del calibro di Einstein e Tesla presentassero Disturbi Specifici dell’Apprendimento.
Molti bambini e ragazzi durante il percorso scolastico incontrano momenti di particolare difficoltà in alcuni apprendimenti, queste difficoltà possono manifestarsi con diversi gradi di significatività, incidendo sulle singole
discipline e di conseguenza sul rendimento scolastico generale. Ciò può portare a problemi nell’adattamento e all’abbassamento dell’autostima che vengono erroneamente interpretati come scarso impegno, pigrizia o
svogliatezza: la classica affermazione “è intelligente ma può fare di più”. Per questo è fondamentale distinguere tra difficoltà e disturbo specifico: la prima fa riferimento ad una qualsiasi generica difficoltà dello studente in ambito scolastico, non è innata, è modificabile tramite interventi mirati; i DSA invece prevede la presenza di un deficit più specifico, che va indagato e diagnosticato da clinici specializzati, esso è innato ed è resistente all’intervento (L. Cisotto, 2012) .
I DSA possono essere: dislessia (disturbo nella lettura), disgrafia (disturbo nel meccanismo di scrittura), disortografia (disturbo a livello di errori prodotti) o discalculia (disturbo legato alle abilità matematiche) a seconda dell’area di apprendimento deficitaria. La diagnosi a questo punto è fondamentale in quanto permette di accompagnare gli studenti e le studentesse in un percorso che preveda la valorizzazione dei punti di forza e che contemporaneamente vada a lavorare sui punti di debolezza. Una collaborazione tra Scuola, Famiglia e Professionista permetterà quindi la
creazione di un PDP (Piano Didattico Personalizzato), mentre lo studente o la studentessa potrà seguire una riabilitazione cognitiva mirata, e costruita su misura insieme al professionista.Dr. Bianca Bagolini
Magistrale IUSVE
Psicologia Clinica e di Comunità
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